Fari puntati sul decreto fiscale 2019, ribattezzato ‘strappa-cartelle’, che interviene anche sul bollo auto. La sanatoria, in vigore da mesi, prevede infatti la cancellazione d’ufficio di tutti i debiti per la tassa automobilistica dal 2000 al 2010 fino a un importo massimo di 1.000 euro. Manco a dirlo, è scoppiata la rivolta social di chi il bollo l’ha pagato.
C’è poi una proposta, in attesa del via libera definitivo, che arriva dall’Unione Europea, secondo il principio che più si guida e più si paga: una tassazione in base ai chilometri percorsi.
Sconti invece per chi paga il bollo auto dal proprio conto corrente. Il taglio potrebbe passare dal 10% al 15% per gli automobilisti lombardi. E’ la novità a cui sta lavorando la Regione Lombardia, come prevede il progetto della Legge di Bilancio varata dalla giunta e destinata ad essere sottoposta al voto del Consiglio Regionale a dicembre. “Stiamo lavorando a nuovi incentivi su bollo auto e altre entrate regionali per alleviare il carico fiscale dei lombardi”, ha scritto recentemente Davide Caparini, assessore al Bilancio, finanza e semplificazione, in un post su Facebook.
Ma non è finita. Si avvicina infatti la data del 31 dicembre 2019, il termine ultimo per la riscossione da parte delle Regioni del mancato pagamento per il bollo auto del 2016. La legge prevede infatti che la tassa automobilistica si prescriva in tre anni a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo al pagamento. Le Regioni potranno perciò contestare la mancata riscossione, e richiedere il pagamento degli arretrati dovuti, trasmettendo una notifica all’automobilista entro e non oltre il prossimo 31 dicembre. Ma attenzione: a fare fede non sarà la data di ricevimento della notifica, ma quella di spedizione della raccomandata. Ogni notifica spedita oltre il termine del 31 dicembre sarà perciò considerata prescritta e conseguentemente illegittima.
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