Se un comportamento nervoso è comunemente considerato indice di menzogna, lo sguardo fisso lo è altrettanto. A confermarlo uno studio della Portsmouth University, che ha scoperto che il bugiardo sbatte meno gli occhi mentre dice la bugia, per poi aumentare il movimento delle palpebre fino a otto volte più veloce del normale dopo che l’ha detta.
I bugiardi cambiano modo di parlare
Prendete nota anche del più piccolo cambiamento del vostro interlocutore rispetto al suo modo di parlare standard: frequenti pause nel discorso, dialoghi più lenti o persino balbettii sono infatti il modo in cui il cervello di una persona tenta di mettere inconsciamente in ordine i (finti) fatti che sta enunciando e a cui deve perciò pensare di più rispetto a quando dice la verità.
I bugiardi puntano il dito
Classico gesto inconscio per spostare l’attenzione da se stessi e rivolgerla invece verso qualcun altro. Quindi, se alla vostra domanda su dove abbia passato la notte, lui si mette immediatamente sulla difensiva e risponde con la stessa domanda rivolta a voi, drizzate le antenne. Ovviamente, questo segnale è più difficile da cogliere se l’interlocutore tende a gesticolare mentre parla.
I bugiardi trascinano i piedi
Come detto, l’agitazione è un buon modo per smascherare il mentitore. Ma se costui è già nervoso di suo, meglio guardargli i piedi: se continua a muoverli, li trascina o batte il tempo, la bugia è in agguato.
Il bugiardo esagera coi dettagli
Quando qualcuno dà un sacco d’informazioni non richieste anche di fronte ad una semplicissima e banalissima domanda, dilungandosi magari in una serie di particolari che interessano meno di zero per motivare le sue argomentazioni, è quasi certo che stia raccontando una menzogna.
La voce dei bugiardi diventa acuta
I cambiamenti nel modo di parlare a cui si faceva riferimento al punto 2 riguardano anche il tono della voce, che s’innalza di svariate ottave quando qualcuno racconta una bugia.
I bugiardi muovono la testa velocemente
Improvvisi movimenti del capo, che siano per scuoterlo in segno di negazione dopo una semplice domanda come pure per girarlo velocemente a destra o a sinistra, vengono identificati dagli esperti come dei chiari segnali di possibili menzogne.
I bugiardi tendono a riferirsi meno a loro stessi
Come un mentitore tende a puntare il dito contro gli altri per allontanare da sé la bugia che ha appena detto, così fa anche coi discorsi, nei quali ci sono in genere pochissimi riferimenti a se stesso e moltissimi invece agli altri. Un caso emblematico è stato Lance Armstrong: analizzando infatti due sue interviste – una del 2005, dove mentì, negando l’uso di sostanze dopanti e l’altra del 2010, quando disse invece la verità, ammettendo il doping – si è scoperto che dalla prima bugia alla seconda verità l’uso dei pronomi personali era aumentato di quasi il 75%.
I bugiardi diventano ripetitivi
Ripetere in continuazione una parola o una frase è un indicatore di menzogna, perchè è il modo in cui la persona che sta mentendo (o che è intenzionata a farlo) prende tempo per raccogliere i propri pensieri e “vendere” così meglio la bugia.
I bugiardi si toccano la bocca
E’ stato dimostrato che l’essere umano ha giusto un minimo controllo delle proprie abitudini nervose, che nella maggioranza dei casi avvengono invece senza che nemmeno ce ne rendiamo conto. Ecco perché è bene prestare attenzione a colui che si tocca in continuazione il viso o la bocca o che continua a mordersi le unghie, perché sono i gesti tipici di chi mente.
I bugiardi danno la colpa agli altri
Se una persona non ha nulla da nascondere, non ha bisogno di scaricare sugli altri la responsabilità di un determinato accadimento. Al contrario, un mentitore tende ad incolpare chiunque altro (tranne che lui) per qualunque cosa sia successa.
Il modo di respirare dei bugiardi cambia
La respirazione è uno dei più grossi cambiamenti fisici a cui va incontro il corpo di una persona quando questa mente ed è, quindi, il campanello d’allarme più indicativo per smascherare un potenziale bugiardo: quando infatti si dice una bugia, le pulsazioni cardiache accelerano e questo va ad incidere sul respiro, che si fa più rapido ed affannato, mentre le spalle tendono ad alzarsi, perché si comincia ad essere a corto di fiato. Non a caso, proprio l’analisi della respirazione è uno dei punti usati nella macchina della verità.
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